Mostra al MAXXI di Roma (14.4.22 - 16.10.22) sul lavoro di Daido Moriyama e Shomei Tomatsu curata da Hou Hanru, Elena Motisi.
La mostra mette in evidenza uno specifico stile fotografico radicato nel contesto di Tokyo. Tra i protagonisti di questo movimento (ai quali è dedicata l'esposizione) ci sono Daido Moriyama (Osaka, 1938) e il suo maestro Shomei Tomatsu (Nagoya, 1930 - Naha, 2012). I due si descrivevano come "cani randagi che percorrono la città". Tomatsu fotografa scene socialmente e politicamente coinvolgenti. Vedi i lavori prodotti dal 1954 al 1958 e la serie "Protest" del 1969. Moriyama (con il suo scatto, autodefinito "grainy, blurry and unfocused") cattura "l'espressione e l'entusiasmo prodotti dalla società del consumo". "Ama immergersi nel flusso del divertimento e del piacere creato dallo spettacolo travolgente della scoietà consumistica, senza dimenticare di rivelarne la bruttezza".
Entrambi sono "attori di un cambiamento nei confronti della fotografia tradizionale, a favore della rivelazione di un mondo "puro e nudo", e sono accumunati dal trattare la fotografia più come un modo di vivere che come un genere artistico.
Preso il catalogo della mostra e il piccolo booklet introduttivo.
La mostra gode di un allestimento site specific con l'ambizione di creare un parallelismo con Roma:
I visitatori sono invitati a "rivisitare" Tokyo fisicamente, connettendola con la realtà di Roma: una città in bilico fra l'eterna negoziazione con le sue rovine storiche, e proiezioni futuristiche per il domani
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